SAPER CALCOLARE
Lui l’ha tradita. Lui l’ha tradita e l’altra non era nemmeno un granché. Lui l’ha tradita, l’altra non era un granché e lei sta morendo. Tumore non è solo malattia ma un imperativo categorico che comincia dal seno e passa alle ossa. E lei che lo sa ha pensato: speriamo non al cervello. Il cervello per ultimo, deve restarmi un barlume, deve restare la scintilla per lui. Così potrò ringraziarlo, con lo sguardo vigile del mio ultimo guardare gli dirò che è stato bello. Per quindici anni vedere cose simili nella stessa direzione, che fosse cibo o politica o il modo di fare figli che non venivano. Impossibile scegliere la posizione a letto, non c’era mai da scegliere perché volevamo sempre la stessa: insieme. E’ stato bello ma si può pensare sai che palle, sai che palle: si può pensare anche della gioia. Poi finisce perché è così che va a finire tutto quanto, inutile incazzarsi. E allora, quando è finita, a nessuno mai verrebbe in mente di pensare sai che palle. Solo: lo rivoglio indietro. E invece non si può.
Quando poi il corpo non regge, il carattere non regge, il ricordo non ce la fa perché le cose belle sono ingoiate da quelle orrende che vedi tutti i giorni, tutti i giorni cateteri e vene che non reggono e terapia del dolore e urla e un insieme vischioso schifoso viscido di umori e orina e puzza e badanti che non badano e infermiere che non curano mai abbastanza perché cura non c’è. Allora è solo il cervello che salva. E lei pensa: Mio Dio che non ci sei, io a te non ho mai creduto, ma comunque lasciamelo per ultimo. Lo so io a cosa mi serve, non preoccuparti.
Ecco, lui l’ha tradita. Con una che non era nemmeno un granché ma era viva e sapeva di pulito e dal corpo emanava cellule sane. Lo ha fatto sapendo esattamente che non avrebbe dovuto. Lei moriva e lui con la loro amica, conoscente comune o cosa fosse. Un’estranea, meglio. Una perfetta stronza sconosciuta come tante ma capace di camminare e saltare e andare in bici. Come lei prima. Come lei che è il suo amore. L’unico. E che tra una manciata di minuti non ci sarà più su questa terra di merda.
Tradita, lo ha saputo. Ma lo sapeva già, Aveva previsto tutto con il grande calcolatore dei sentimenti, lo spettacolare pallottoliere per pareggi di chi sa maneggiare le partite doppie delle anime amanti. Grazie, mio cervello, pensa mentre muore. Nessuna religione a sostenerla. Lui l’ha tradita. Lei lo ha lasciato e maledetto. E liberato dall’agonia.
© Roberta Lepri