Un giorno si sarebbe guardato allo specchio e avrebbe capito che la sua realtà non somigliava alla realtà. Adesso mi scoprono, diceva. Certe mattine – ma anche certe notti, se è per questo – si decomponeva con indolenza. Intanto, si raccontava un sacco di balle. La libertà, lo faceva andare fuori di testa, come un motore che va fuori giri. Lui aveva bisogno della prigione. Certo, non andava fiero dei suoi peccati, ma erano peccati a cui in fondo era affezionato. Poi, un giorno, si accorse che stava perdendo i denti. E capì: da qui, si disse, non si torna indietro. Non aveva paura del buio. La verità è che il buio – ci credereste? – lo annoiava.
©Davide Marchetta