ANTICO IDIOMA
Un giorno ritornerò e mi inchinerò al tuo cospetto, Antico amico.
Nella luce del giorno che nasce, resterò seduta, in silenzio,
Ti guarderò, muta. Ci fisseremo, occhi negli occhi.
Senza parole, ci racconteremo le nostre vite riannodando fili allentati dal tempo e dalla distanza.
Ti racconterò del mio amore per te, amore che non nasce dal sangue ma dalla conoscenza e dalla riconoscenza. Mi perderò fra le mie stesse parole, cercando di descriverti la sensazione di essere sempre estranea, in balia di perpetuo desiderio, uguale e contrario, che ti spinge a voler andare lontano e allo stesso tempo ti incatena ad un sogno o a un’idea.
Tu resterai muto, forse per poco o forse per tanto. In silenzio accoglierai, di nuovo, le mie lacrime: sale con sale.
Poi ti farai cupo, alla linea dell’orizzonte dove il cielo e la terra tornano a baciarsi. Sonderai le tue profondità e sceglierai, per me, la storia più bella fra le migliaia che hai vissuto o che hai sentito raccontare nei secoli.
Me la affiderai, lasciandola ai miei piedi con un ruggito di risacca rabbiosa e io potrò scegliere se tenerla avvolta nella seta del mistero o liberarla in volo, fra i gabbiani.
Di fronte alla densità del tuo respiro, resterò immobile, assente. Come dipinta, nella luce incerta e rosata di quando il giorno muore.
© Maria Elena Poggi, 2017