La finestra [9] di Barbara Garlaschelli

© foto di Gaia De Luca
© foto di Gaia De Luca

10 SECONDI

Li vedo che si abbracciano. Li vedo stretti l’uno nelle braccia dell’altra. Posso immaginarmi il suo odore. Lo conosco bene. Ha un odore buono lei, di borotalco, di candore. Anche se è tutt’altro che candida, se no non sarebbe lì tra le braccia di quello. Quanto tempo le concedo? Un minuto? Due? Il dito è sul grilletto di un fucile a precisione. Oltre che affatto candida è sempre stata distratta, non curante. Ha sempre creduto a quel che le raccontavo sul mio lavoro. Mi crede un commesso viaggiatore. Oh, beh, per viaggiare viaggio, ho mentito solo su ciò che vendo… Non che a lei sia mai importato molto, capisco ora. Perché lei è distratta ma io no. Ho seguito tutte le minuscole tracce sparse per casa e quell’entusiasmo mal celato quando le dicevo domani parto per lavoro. Quando torni? Mah, tra un paio di giorni. I suoi occhi brillavano e non poteva fare a meno di lanciare un’occhiata allo Smartphone. Non credo se ne rendesse nemmeno conto. Era un riflesso condizionato.

Ora mi pensa ad Anversa e non dietro la finestra di questo appartamento al terzo piano di non so nemmeno chi. Qualcuno con una serratura semplice da scassinare.

Quanto tempo le regalo ancora? Dieci secondi? Sempre più di quanto meriti.
Dieci
Nove
Otto
Sette
Sei
Cinque
Quattro
Tre
Due…

© Barbara Garlaschelli, 2016

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