
I dischi di Mafalda Minnozzi sono un po’ come il vento di primavera che spazza via il grigiore
dell’inverno addolcendo l’aria. Basta leggere un giornale o aprire la tv per capire che il momento
storico che stiamo vivendo è tra i più pericolosi del dopoguerra. Un’incertezza e una
preoccupazione che si percepisce anche in molti dischi che propongo e che rappresentano quella
che considero una delle ultime resistenze culturali. Nei dischi di Mafalda Minnozzi si percepisce
invece quella solarità e quella gioia di vivere che dovrebbe essere normalità in ognuno di noi.
Racconta storie, descrive paesaggi naturali che diventano paesaggi dell’anima: queste sono solo
alcune delle grandi capacità di un’artista non più solo italiana ma internazionale. Le sue doti canore
le permettono di spaziare tra generi diversi e le sue qualità di compositrice fanno sì che i confini tra
essi siano sempre labili, dando così all’ascoltatore la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di
nuovo. L’ultimo suo lavoro, uscito per l’etichetta MPI, s’intitola Riofonic ed è il tributo a una delle
città più affascinanti e contraddittorie del mondo, Rio de Janeiro. Un tributo che si dipana lungo un
percorso di otto brani, nei quali vengono rivisitati brani storici di Antônio Carlos Jobim, Vinícius
de Moraes, Ronaldo Bôscoli giusto per fare dei nomi. A questi otto brani se ne aggiungono due
originali scritti insieme a Paul Ricci e un tributo al cantautorato italiano con la celeberrima Tu si’
‘na Cosa Grande. Il messaggio sembra essere: amo la musica tradizionale brasiliana, non dimentico
quella italiana ma fondamentalmente sono me stessa, perché scrivo e rileggo le tradizioni secondo
quello che è il mio stile. Se fosse solo così sarebbe certamente un bell’album con una sua logica ma
al quale mancherebbe qualcosa. E quel qualcosa che rende Riofonic eccezionale è dato dalla
presenza in quattro brani di Roberto Menescal, figura storica della bossa nova. Tra i brani che più
mi hanno colpito c’è sicuramente O Barquinho un acquerello dal sapore impressionista nel quale
non è difficile intravvedere il senso stesso della vita. Corcovado, la montagna che sovrasta Rio e
che ospita la statua del Cristo Redentore, è il brano che ha ispirato il video che troverete alla fine di
queste righe. Anche in questo caso la bellezza del paesaggio naturale domina la scena e invita chi lo
guarda a godere di ogni momento e a comprendere che la felicità è fatta di attimi e non di cose. Ad
accompagnare Mafalda Minnozzi in questo straordinario viaggio una band di caratura
internazionale.
©Fortunato Mannino
Mafalda Minnozzi
Roberto Menescal
Paul Ricci
Stefano Dentice
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