Rovina mon amour

Self Portraiy – David Hockney

È il protagonista di queste poche righe. Sa che il presente non esiste. Dichiara guerra a se stesso e, in quanto lupo, divora altri lupi. Giù le mani dai miei attimi, dice: il cuore mi serve come caos impotente. Non voglio, aggiunge, soprattutto non voglio. Ma non voglio cosa? Col cuore spezzato dal vecchio sole mattutino, confonde i suoi sogni di adesso con quelli di se stesso bambino.
Ecco il tempo del dissolvimento, annuncia, quando gli anni diventano giorni. E ogni volta che si guarda allo specchio, ammette: non ci credo. Eccolo, davanti allo stramaledetto semaforo esistenziale: ciò che attraversiamo è ciò che non è.
©Davide Marchetta

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