Lascia aperta la finestra, per favore.
Come mai?
Vorrei fare un volo. Prima di pranzo.
Vabbè, ho capito, mi sa che oggi mangio da sola.
Ma no, cara. Non fare così.
Comunque, non dimenticare le ali di cera.
Oggi non c’è molto sole.
Si squaglieranno lo stesso, vedrai.
In ogni caso, non ho intenzione di salire molto in alto.
Mi stupirei del contrario.
Che vuoi dire?
Che tu non sei tipo da.
Non sono cosa?
Le tue si rivelano sempre ambizioni sbagliate, ecco.
Ma ho conquistato te.
Bella soddisfazione, sai.
Forse, non dovevi separarti.
Vero, almeno lui ha fatto carriera.
Calpestando tutto e tutti. Anche te.
Almeno ha avuto il coraggio di farlo.
Quello che non ho avuto io.
Tu sei sempre trattenuto in tutto ciò che affronti.
Perfino con le donne?
Non ti sei mai gettato nella mischia.
Il coraggio non è la mia dote principale.
La tua dote principale è la leggerezza. Ma una leggerezza tale che
potrebbe benissimo essere inconsistenza.
Grazie, davvero. Per le belle parole, dico.
Tu sei un debole. E nascondi la tua debolezza dietro la
convinzione d’essere un poeta. Ma non ne sei convinto nemmeno
un po’. In effetti, la tua è una poesia che, gratta gratta, non sa di
nulla.
Ma, allora, in tutti questi anni.
In tutti questi anni, cosa?
Perché sei rimasta con me?
Lo vuoi proprio sapere? Ultimamente, quando me lo chiedo, mi
do questa risposta: abitudine.
Credo che tu abbia ragione.
Su cosa?
Mi sa che oggi mangerai da sola.
©Davide Marchetta