Ora scendo
e ve lo buco questo dolore.
Mentre tento di dormire
e ripenso al suo ultimo bacio,
alla promessa di futuro
di quell’ amata nuca
che si gira a cercarmi
in fondo alla via,
arrivano le vostre voci straziate.
Perchè brandite
la punta del vostro male
contro la mia finestra?
Sapete quanto tempo
e quanto trucco estenuante
ho consumato
per regalarmi
questa sezione di felicità?
Vorreste ancora
che io vi raggiungessi
a piangere il tempo insanguinato,
le foglie malate e
la bilancia zoppa
che umilia la fame?
Stasera questo amore di emergenza
mi porterà
da qualche parte,
a sostenere la luna
con il mio collo bianco
che il suo desiderio
ha già percorso ieri
e ieri l’ altro.
Devo dormire,
perchè la mia pelle
possa brillare,
pertanto, voi smettetela
di agonizzare
oscenamente
sotto la mia finestra,
spostatevi almeno
più in là.
Nel palazzo di fianco,
sono morti, ieri,
senza un lamento,
accanto al letto
troverete ancora
un residuo inutile,
nel flacone vuoto
di sciroppo
alla resilienza.
©Eleonora Scrivo