Non c’è niente di terribile nell’analisi di una sottrazione. Basta polverizzare un gesto, una fonte di luce, per sapere che ogni negazione di sé è un’appropriazione. Il sangue che nasconde la ferita è il vero padrone del tormento. La piaga brucia per un fuoco non suo.
Né si può aprire e chiudere il dolore come se fosse una porta: non è calcolo che puoi imparare a memoria.
Quello che una volta sei riuscito a trattenere ora devi lasciarlo andare.
©Davide Marchetta