La copertina di un album, come quella di un libro, è un’opera d’arte a sé e ha il compito non facile di intrappolarne lo spirito e anticiparne le atmosfere. Un chiaro esempio è l’opera realizzata dall’artista designer Nerina Fernandez per raccontare ONIROTREE: al centro di un calmo paesaggio notturno, campeggia la testa di un cervo, simbolo di rigenerazione, sulle cui corna è posta una chioma rigogliosa e sul cui muso pende quella che sembra una pianta di edera che, nel linguaggio delle piante, simboleggia la fedeltà e la continuità. È così che l’artista ha concettualizzato non solo le idee di albero e di sogno che si sublimano nel titolo, ma anche lo spirito che anima l’intero album.
Il progetto ONIROTREE nasce con lo scopo di rigenerare il canto tradizionale e riproporlo in una veste sonora lasciando inalterato, anche perché inalterabile, il messaggio. Le due figure cardine attorno a cui tutto ruota sono: il chitarrista e compositore Francesco Bruno e l’attrice e cantante Silvia Lorenzo. Non mi soffermerò sui curricula sia perché la caratura dei due è tale che sarebbe superfluo farlo, sia perché il progetto è talmente affascinante che rubargli spazio non sarebbe giusto. I dieci brani che compongono l’album offrono infatti all’ascoltatore un viaggio a ritroso nello spazio tempo in quelle che sono le radici
del canto e della musica ovvero i canti tradizionali. Non vi è aspetto della vita, bello o brutto che
sia, che fin dalla notte dei tempi non abbia avuto il canto e la musica come compagni e non vi è sfumatura di sentimento che non sia stata raccontata. E se alcuni di questi sono diventati letteratura altri, quelli popolari nel senso stretto del termine, si sono persi nelle nebbie del tempo.
A salvarli dall’oblio, quando possibile, l’opera di ricerca di studiosi e appassionati di canti tradizionali e tra questi anche Silvia Lorenzo. Silvia Lorenzo del progetto è l’albero e lo sguardo volto alle radici sempreverdi, in quanto ridà voce a composizioni della tradizione. Uno sguardo che racconta con amore l’Amore, un sentimento sempre uguale ma che nei diversi tempi e luoghi ha assunto molteplici forme. Francesco Bruno è colui che a queste composizioni ha ridato nuova linfa traslandole in una dimensione onirica grazie ad un jazz raffinato che, come solitamente affermo, parla all’anima sublimando in sé suggestioni altre. Tra i momenti più belli e azzarderei senza tempo proprio la title track, nella quale si rivisita una ninna nanna greca ma più in generale si celebra l’amore materno. Silvia Lorenzo ha attinto alla tradizione culturale di tante nazioni, i brani sono lontani anche secoli uno dall’altro ma il messaggio universale rimane intatto.
Francesco Bruno ha armonizzato il tutto, donando loro la veste elegante di jazz contaminato da suoni mediterranei. Unica eccezione è Violeta, brano che chiude l’album, che è una dedica a Violeta Parra figura di primissimo piano della musica tradizionale cilena, che nelle sue canzoni è diventata anche un’arma di denuncia sociale. Una vita dedicata all’amore per la musica ma anche segnata dalla fine di un amore quello per Gilbert Favre che la precipiterà in una crisi depressiva che la spingerà al suicidio. Ad accompagnare Silvia Lorenzo e Francesco Bruno in questo emozionante viaggio che travalica lo spazio e il tempo ci sono il batterista Marco Rovinelli e il contrabbassista Andrea Colella.
ONIROTREE è uscito per Alfa Music e il consiglio è di lasciarsi trasportare dalla sua delicata ed elegante bellezza.
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Francesco Bruno: https://www.facebook.com/francescobrunomusicista
Silvia Lorenzo: https://www.facebook.com/silvia.lorenzo.581
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©Fortunato Mannino