ACIDA
Alice Citelli si è spenta cinque anni fa.
Ora è una donna buia.
I suoi alunni la chiamavano “la Citelli”, poi “l’Acidelli”, ora solo “l’Acida”.
Lei spiega, interroga, prepara i compiti in classe, li corregge. Poi spiega, interroga, prepara altri compiti in classe e li corregge.
Tre è il suo voto più grave, cinque è molto frequente, arriva a sei e mezzo solo in caso di perfezione.
«È di manica stretta» dicono in consiglio di classe.
«È ‘na stronza» pensano i suoi allievi.
«Potrebbe essere sostituita da un tablet, tant’è gelida» sibilano le colleghe.
Alice Citelli è altrove. Un orologio rotto, fermo sulle 23.15 del 24 novembre 2009.
È rimasta là, incastra in quella sera, fra «Meriti di più» e «Possiamo rimanere amici».
Poi non si può mai.
Quel che è rimasto di Alice Citelli è il negativo di una fotografia, la vedova di un matrimonio non celebrato. Per il resto tutto bene.
Alice Citelli è in buona salute, non salta un giorno di lavoro, devolve il suo cinque per mille alla ricerca sul cancro. Partecipa alle riunioni di condominio, non interviene. Ascolta, prende appunti, paga le rate. Alle ultime elezioni ha votato scheda bianca.
Alice Citelli si lava moltissimo. Le orecchie specialmente. Almeno cinque volte al giorno. È incredibile quanto l’igiene auricolare venga trascurata. Lo nota spesso nei suoi studenti. Le risulta difficile dare la sufficienza a chi nemmeno si ricorda di lavarsi le orecchie. Allora scrive: sei meno.
Col tempo ha imparato a ascoltare. Concentra l’attenzione sui suoni, anche quelli più flebili. Si concentra. Sa distinguere un respiro, un suono di sottofondo.
Alice Citelli ha imparato tante cose dalle 23.15 del 24 novembre 2009. Non si fa più i colpi di sole, ha smesso di truccarsi. I suoi vestiti sono sempre gli stessi.
«Ho tante cose nell’armadio» pensa, ma non lo dice a nessuno.
A Alice Citelli piacciono i negozi di elettronica, gli oggetti freddi, inanimati. Le piace quando si risvegliano attraversati dall’impulso elettrico. Le piace quando le sorridono lampeggiando.
Alice Citelli ha molti telefoni. Chiama un solo numero. Continuamente. Poi inserisce una nuova Sim. Butta quelle vecchie. Spesso quel numero cambia, sempre più spesso. Ma lei sa come fare. È una delle cose che ha imparato dalle 23.15 del 24 novembre 2009. Trova sempre “quel numero”. Chiama. Aspetta. Chiama. Aspetta. Chiama. Chiama. Chi ama?
È difficile che lui risponda. Quando succede Alice Citelli ascolta. Ha le orecchie pulitissime. Beve quei respiri, quegli istanti brevissimi che la riportano indietro alle fotografie a colori.
Alice Citelli si meritava di più. L’ha detto lui. Non solo i respiri affannati, gli insulti.
Oggi la terza C ha avuto due ore buche. «L’Acida non c’era».
Alice Citelli è stata querelata alle 10.15 del 18 ottobre 2014. Stalking. Stamattina il questore l’ha convocata. Non era possibile rimanere amici.
© Anna Martinenghi
110 e lode!
ecco questo genere di storie raccontato da te mi fa impazzire ! grandissima