Soffione
Mi sono distaccato da mia madre quando lei ormai si piegava al vento secco di fine agosto.
Lei moriva lentamente, io esplodevo.
Ma senza alcun dolore.
Un giorno sarò come mia madre. Della sua linfa ho conosciuto il pregio di essere lieve.
Per ora mi concedo di danzare a mezzogiorno sui campi misti di frutti e di erbe inaridite.
Ogni tanto incontro la mano di qualcuno che mi accoglie delicatamente e mi trattiene.
So che per un momento queste mani esprimeranno un desiderio. Poi sarò carico di buone cose, di rosee speranze e di segreti genuini.
Infine mi lasceranno andare e proseguirò nel vento.
Di mano in mano mi arricchirò dei desideri degli altri.
A ottobre dovrò decidere se continuare a viaggiare da una mano all’altra, oppure se iniziare a dormire nella terra. Ancora non lo so.
Per ora brillo al vento.