01.
ROMA – Che notte. Potrei lottare con loro, le stelle. Costellazioni e diamanti. Ma le paure per una solitaria resa, come in caduta libera nel cuore di un ammasso di idrogeno ed elio, mi rendono insopportabile.
Mi detesto.
Così scivolo da un piano all’altro. E la rinuncia a una vita, anche se non necessariamente abitudinaria, non garantisce l’incolumità di un pensare libero.
Responsabilità, doveri, dunque, tutto all’ordine del giorno. E quel giorno, inutile quanto inespressivo, come l’ennesimo, trascorso alla ricerca di un lavoro perfetto in un luogo qualunque.
Ho preso una scatola di cartone, uno spago, e raccolto tutto il mio mondo.
© Raffaele Rutigliano, 2014