Svegliati, boomer!
Ho avuto una pessima idea: accettare un appuntamento. Ma non uno speed date, che mal che vada dopo qualche minuto cambi tavolo e giochi un’altra mano. No, un appuntamento a cena. Mentre gioca la mia squadra preferita.leggi »
Ho avuto una pessima idea: accettare un appuntamento. Ma non uno speed date, che mal che vada dopo qualche minuto cambi tavolo e giochi un’altra mano. No, un appuntamento a cena. Mentre gioca la mia squadra preferita.leggi »
Roger arriva puntuale. L’intervistatore, quando lo vede, si lascia quasi sfuggire il taccuino che ha in mano per la sorpresa. Gli hanno detto che è un po’ strano, che a volte si dimentica gli appuntamenti, da un momento all’altro si distrae e piomba in un altro mondo. Però questa voltaleggi »
«Quando sotto la pioggia cerchi un riparo invece di ballare, allora ti accorgi che il tempo ti ha cambiato. Da asciutti ci si conserva meglio, ma non è così che si vive. Non è così che si vive.»Kat guarda davanti a sé, tiene gli occhi socchiusi perché c’è un po’leggi »
Journeymandi Ygor Varieschi Joe Burden entra dalla porta come un orso ferito, e quando sente il suono di una campanella per un istante si ferma. Ha un occhio pesto e chiuso, lividi sulle tempie e delle mani grandi dalle falangi un po’ storte che appoggia sul bancone, ma senza farleggi »
Dalla porta provenivano rumori strani. Urla, pugni sbattuti sul tavolo, frasi piene di parolacce.I due, fuori dalla porta, si guardarono. Nessuno azzardò un’espressione. Però in quell’impasse s’intesero.«Non ci si abitua mai, eh?»«A lui?»«No, a perdere. Intendo a perdere. Mica è facile. E non lo dico per giustificarlo.»«Beh, prima o poileggi »
Román guarda verso il cielo. Delle nuvole striate si disfano al vento. Sulla strada sterrata non passa nessuno da un’ora. Se da quelle parti hai un incidente, ti trovano prima i lupi degli uomini. Il posto perfetto dove fermarsi, quando occorre fermarsi per decidere. Julieta gli ha scritto una lettera.leggi »
Lungo la strada che si snodava tra alcune colline spoglie, ogni tanto apparivano dei camion militari. Brevi carovane che avanzavano lentamente per qualche minuto, come le spire di un serpente svogliato. Poi quando anche la coda scompariva dallo sguardo, il silenzio si fondeva con l’assenza di movimento. «Non ho maileggi »
Sono nato il 30 febbraio del 1979. Nevicava da alcune ore e al momento della mia nascita pare che i fiocchi di neve siano rimasti sospesi in aria per qualche istante, come trattenuti da un respiro. Poi devo aver pianto, e la neve è tornata a scendere. Ne accadono dileggi »
Il padre guardò davanti a sé. Alberi d’acero dalle foglie verdi incorniciavano uno spiazzo erboso puntellato di gardenie, di orchidee dalle venature simmetriche, di rose rosse avvolte attorno a un cancello di ferro. Piccole macchie volanti – farfalle dalle ali blu e viola – danzavano tra i fiori accarezzati daleggi »
«Un altro drink?» Quando il barista incrocia il mio sguardo, sembra pentirsi all’istante della domanda. Io no. È una buona proposta, dopotutto. E poi non mi sono ancora rassegnato al fatto che lei potrebbe non venire. Forse un po’ sì, ma è trascorsa solo mezz’ora. So che lei può fareleggi »
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