Viola E. Miller

LETTO A DUE PIAZZE Giaceva sul letto. Non riusciva a parlare. Dopo ogni orgasmo il sangue tornava ad acquietarsi. Che già pensava alla volta successiva. E ancora…, alla prossima. “Non vestirti, vai di fretta? Non scappare.” Che poi facevano tutti così, scappavano. Si vestivano, si infilavano i pantaloni, le scarpeleggi »

PASSA IL TRENO Lena lo vide in treno. Era seduto di fronte, lato finestrino. Leggeva un libro. Non si capiva quale libro fosse per via di un foglio bianco che rivestiva la copertina. L’uomo aveva nella mano sinistra un righello che usava come guida per tracciare linee a matita perpendicolarileggi »

VIOLA Per Michael era ancora pomeriggio ma il buio colse la stanza. Le pareti alternavano riflessi da strada al rosso del mozzicone che si spegneva. Era l’ultimo a trasudare dalle labbra di Michael. Le sigarette le fumava come se baciasse Viola, mordendole il labbro superiore e pungendosi la lingua conleggi »

ACQUA “Mi sorprende ciò che guardi, con quali occhi. Tutto in quei gesti smodati che il cuore scalpita prima di diventare invenzione di una vita perfetta, in un momento perfetto.” Pierre guardò Sophie. Il momento perfetto: l’istante in cui lui era lì, e lei piegata a bagnarsi le caviglie nellaleggi »

AL FREDDO E AL GELO La vergine tratteneva il bambino tra le braccia. Suo figlio. L’ambiente era umido,  claustrofobico, sotterraneo. La cantina della casa scavata nella roccia nera. C’erano scatole sparse ancora con i bossoli del fucile del nonno. Si gridava al miracolo: la Donna nera, bizantina, aveva dato allaleggi »