scrittrice (Page 3)

Pensa se fossimo davvero andate in Grecia. Con quel trolley zeppo di roba inutile, io; il tuo zaino Invicta e due costumi dentro, le ciabatte infradito da indiana da metropoli e quella maglietta lunga che fa anche da vestitino, tu. Forse davvero poteva cambiarci le cose, e sì che teleggi »

Quando è nato mio figlio, mio padre era morto da due anni.Mio figlio e mio padre non si sono incrociati in questo mondo. Ma forse in un altro sì.Due settimane, ha impiegato mio padre a morire, dopo un incidente stradale che lo ha mandato in coma per un’emorragia al cervello.leggi »

«Cocca, ma stai bene? Hai un’aria sbattuta che nemmeno la Pinty dei tempi d’oro dopo una sessione di materasso sfrenato. Solo che lei era sfranta e raggiante, tu sei sfranta e basta.»«Tatty, nessuno ti ha mai detto che hai la delicatezze di un carrarmato nazista mentre invade la Polonia?» replicoleggi »

Ci stava questo personaggio che esplodeva fuori dalla sua carne di attore e gli mangiava la scena della vita. Avevamo cose in comune: due cognomi strani per i quali essere presi in giro, l’inadeguatezza attaccata alla pelle come compagna molesta, l’autoironia come un salvagente tascabile al quale aggrapparsi.L’ho cercato perleggi »

Lo stringo sul seno. I denti umidi, il naso piccolo e secco.Gli accarezzo il capo. Inspiro un odore diverso da quello degli altri gatti, ma simile a quello di Edmund. Non ho mai capito perché sapesse di lepre, paglia e vento nei campi. Perché emanasse una scia lieve di concimeleggi »

Ora scendo e ve lo buco questo dolore. Mentre tento di dormire e ripenso al suo ultimo bacio, alla promessa di futuro di quell’ amata nuca che si gira a cercarmi in fondo alla via, arrivano le vostre voci straziate. Perchè brandite la punta del vostro male contro la mialeggi »

Settembre toglie tutte le scuse le foglie dagli alberi allunga maniche e brume Ha case piene di cose da fare scuole e palestre da riempire sensi di colpa da suonare a chi non rimane il mare Vendemmia l’estate l’ultima luce chiacchiere di cicale canti di grilli ubriachi al karaoke Faleggi »

La donna si fermò sulla soglia del locale gettando uno sguardo rapido attorno: la sala della caffetteria-osteria della stazione ferroviaria era gremita di viaggiatori che in quel momento stavano pranzando, ma le ci volle solo una manciata di secondi per individuare il posto migliore per sedersi.Stringendo la borsa nera alleggi »