roberta lepri

Nella notte gelida una mano mi tirò su, in alto, fuori dalla mia branda fatta di rami, e poi mi scaraventò a terra. Ricordo solo questo. Un momento prima dormivo nella baracca, indolenzito per le mie dodici ore di taglio dei larici, e un attimo dopo volavo nel freddo. Eleggi »

Il ventisei marzo lei gli aveva chiesto amicizia su Facebook e lui l’aveva accettata. Subito dopo, lo aveva agganciato scrivendogli su Messenger, complimentandosi per gli articoli che lui pubblicava sul più importante quotidiano della loro città. Sembrava conoscerli a memoria. Astuta, aveva pensato Dante, che era un single di lungoleggi »

Mar Mediterraneo, primavera-estate del 1917 Il 25 maggio 1917 il comandante Kazikis lo mandò a chiamare. Sean si pulì le mani, sporche per la prima riparazione di un motore, e salì di sopra per sentire ancora una volta il racconto degli dèi che avevano creato tutta la terra, ma perleggi »

Ti chini per osservare controluce il pavimento della cucina. Secondo me lo trovi perfetto. Zero tracce, niente sporco. L’igiene ti fa stare bene. Non vorrei guastarti la giornata ma oggi mi sento incline a un comportamento azzardato. Certo potrei restarmene in disparte, come sempre, e lasciarti cullare nelle tue illusioni.leggi »

Stamattina mentre facevamo colazione mio figlio era di umore strano. Di solito si mette curvo sulla tazza piena di latte e corn flakes, tiene con una mano il ciuffo di capelli che altrimenti potrebbe finire inzuppato, e intanto da un orecchio all’altro gli spunta un sorriso. Il suo sorriso loleggi »

Gianni fissò la grande marea sotto di sé e decise di telefonarle. Fece il gesto inconsueto in modo meccanico, i telefoni non funzionavano più da ore. Né fissi né cellulari. E, in ogni caso, sapeva bene che lei non avrebbe risposto. Se solo avesse potuto spiegarle quello che pensava. Seleggi »

Eccola lì, sua nipote. Ancora in lacrime, seduta per terra a mangiarsi le unghie in quella cameretta ormai troppo piccola e piena di pupazzi che, ne era certa, la ragazza avrebbe voluto buttare via. Se solo avesse avuto il coraggio ma non lo aveva. Forse le somigliava, pensò Giulia abbozzandoleggi »

Salì le scale di corsa fino a metà della rampa, poi si fermò. Chiuse gli occhi per un lieve capogiro e si appoggiò al corrimano. L’agente immobiliare le chiese se stesse bene. Aprì gli occhi contro il muro giallo. In quel punto aveva giocato con Claudia e Maria Ida, immaginandoleggi »

Il primo giorno stava bene. Era tutto normale, come se non fosse accaduto niente. Anzi, si sentiva sicura di sé e in gran forma. Sua madre le chiese se si fosse misurata la febbre. «Non hai un bell’aspetto. Sembra che tu abbia appena ammazzato qualcuno.» Lei non disse niente, sileggi »