poesia (Page 2)

Madre, non più madre, sempre madre, ora che conosci di me anche quello da cui ti avevo salvato, da cui non mi avevi salvato, vorrei sapere se sei tu che, dopo una vita di sfumature sommesse, hai colorato i miei vestiti, all’ improvviso, hai mandato i tuoi gioielli da signoraleggi »

Ho sempre saputo che da grande avrei fatto l’evaso. Mio nonno aveva sette gabbie e venti canarini, a casa, mia nonna e tre figlie più in galera degli uccelli. Da allora ho sempre tagliato barriere e recinti margini righe reti da pesca e sono andato e ancora vado non daleggi »

Non ci serve la luce per vedere cosa ci hanno tolto, era tutto, non era molto, era il vuoto a perdere che seduce Hanno cancellato i cortili, coperto le terrazze, invocato i santi ostili in processione nelle piazze Abbiamo stirato la giacca e imparato a memoria il discorso, ascoltando leleggi »

Imparare dai contadini le lune la promessa dei semi l’origami dei sogni le ferite della vanga Il disco delle stagioni incerto nel solco della puntina i capelli d’erba nel rastrello Si rialza il corpo della cruda madre i suoi sorrisi fioriscono sui fianchi morbidi Gli occhi spalancati nelle pozzanghere leleggi »

Li riconosci subito i bambini bene amati, sono gli adulti che arrivano in aeroporto al tempo giusto, col bagaglio essenziale. Li senti splendere i bambini ben amati, una volta cresciuti, parlano al futuro, frequequentano disinvolti i progetti di vita, hanno sempre denti dritti e paure gestibili. Anche quando li ritrovileggi »

Il corpo delle donne è la prima linea di un campo di battaglia nascosto velato esibito profanato I capelli delle donne sono una questione politica il seno il ventre il seme sono una questione politicasono una questione pornografica Si fece una guerraper Elenauna guerra senza vincitorisi fanno mille guerrecon bottinileggi »

Si accade sempre, Prima o poi, Basta mettersi in fila E attendere il proprio turno E’ un tempo di lunghe file, questo. Supermercati, ospedali, farmacie, ogni ingresso include l’attesa in coda, con gli occhi rivolti alla schiena dell’altro che ci sta davanti. Lui che entrerà prima di noi, perché èleggi »

Dino voleva sostare, vivere la pausa che occorre quando la bellezza decide di accadere.Voleva che assieme ai suoi passi si fermassero anche quelli del tempo, un arresto improvviso di tutti gli istanti. Perché così sarebbe stato possibile trattenere negli occhi il miracolo muto delle cose semplici, quello che dice tuttoleggi »

Nella poesia ci si inciampa, così, per un dispetto del destino. Tu cammini, fai le cose che devi, appoggi i piedi come d’abitudine, uno dopo l’altro.Fai attenzione al passo, che schivi le buche e scelga l’asfalto sicuro. Potrebbe procedere tutto bene, nella sonnolenta normalità del giorno qualunque, senza sbandamento, vertigine né cadutaleggi »