paola vallatta

Giovanna andava al mercato. Come tutti i giovedì. E, come tutti i giovedì, si era fermata alla bancarella dei lupini. Le piacevano i lupini. Da quando era piccola. Le piaceva sbucciarli con i denti, succhiarne l’interno, stringerne la polpa. (C’era stato un periodo in cui di lupini non se n’eraleggi »

«Sancho, vedi anche tu quel che vegg’io?» urlò il Don alla volta dello scudiero. Sancho sollevò lo sguardo da terra e scrutò l’orizzonte: una struttura piramidale si stagliava a qualche miglio di distanza. «Sì, Quijote, una piramide.» «Ma di che piramide vai cianciando, vile, quello ha da essere il castelloleggi »

“Au premier temps de la valse…” si era staccata. Per caso, perché, in verità, non riusciva a seguire la musica. “Au deuxième temps de la valse…” volteggiava secondo un lento ritmo interno, felice di potersi finalmente muovere e di godere libera della brezza. “Au troisième temps de la valse…” raggiungevaleggi »