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DI UNA FINE COME TANTE, SUL GOLFO DI NAPOLI La ascolto e non so a quale punto interrompere. Perché andrebbe interrotta, secondo me: sta raccontando la sua verità, le emozioni se vogliamo usare un linguaggio moderno, ma ogni sillaba mi disintegra il cuore e temo che l’ultima briciola rotolerà fuorileggi »

29 LUGLIO 2016 Oggi è l’ultimo prima delle ferie. È stato l’ultimo della pasta e ceci, che Giggino ha detto: «M’ raccumann che oggi sta la fine del mondo, ma aropp a past e cicer mi». Dopo la pasta e ceci, e vista Napoli, si può anche morire. Si dice cadràleggi »

25 MARZO 2016 A Napoli solo Dio sa quanta pastiera devi ingurgitare per rimostranze di cortesia, ché se dici: “No, grazie!”, si offendono pure. E adda fà chesta crianza; adda tené chistu penziero. E ogni anno, puntualmente (per me il secondo a Napoli), ci si ritrova a girare per illeggi »

27 OTTOBRE 2015 Ho deciso di scrivere di me. Se scrivo degli altri o invento, non esco che su qualche minuscolo editoriale di paese. Ho deciso di usare uno stile come quello che ho visto di alcuni pubblicati. Di quelli di cui non ricordo il nome o non voglio ricordarlo.leggi »