barbara garlaschelli (Page 3)

Il ronzio dei macchinari medici arriva attutito dal corridoio: è un rumore simile a un respiro affaticato ma costante e cadenzato. Il polmone che tiene in vita l’ospedale intero, gli viene da pensare.Il figlio scuote la testa e scaccia quel pensiero che gli sembra sciocco, gli edifici non hanno polmonileggi »

Mi arriva il suono delle vite degli altri alcune vicinissime suoni di stoviglie nel lavello piccoli mari di conchiglie c’è chi canta con voce gloriosa da caramella gommosa chi flebile sussurra con ticchettar di cellulare e poi da una frequenza radio nebulosa il pianto doloroso da piatti rotti preciso comeleggi »

ll pastore aveva faccia da marinaio un volto di Vincent Van Gogh da indiano padano navigava onde di terra con spuma di lana bianca nessun presepe a cui tornare solo una roulotte zingara i passi degli scarponi sulla pianura brulla nelle periferie brutte coperte di polvere Eppure il lento andareleggi »

Ore 19,30, puntuali come un’ispezione del Fisco, suoniamo in gruppo al campanello della Niny: è la nostra Serata Mensile Cena in Casa a Tema e questa volta la scelta è caduta sulle ricette maghrebine.A dire il vero, a parte la St. Mary che fece una vacanza in Marocco con l’alloraleggi »

Non prendersi sul serio è un lavoro a tempo pieno spostare il baricentro amare senza pretendere amore non chiedere riscatti avere una visione sapendo che non è l’unica autorizzarsi i difetti conoscersi sfanculare l’ego vivere in prima persona imparando le altre coniugazioni ascoltare per capire rispettarsi ma ridersi tanto aprireleggi »

E d’inverno perché c’è freddo, d’estate perché c’è caldo, va a finire che non lo facciamo più.Ma di cosa stai parlando?Del sesso, tesoro, del sesso. Esse, e, esse, esse, o.Ho capito, ho capito. Hai di nuovo la sacca spermatica da svuotare.Non essere così romantica.Perché, non è così?Sì, non lo nego.leggi »

Posto che i pesci non piangono gli uccelli non sorridono e io vorrei essere Monica Vitti Leonardo da Vinci o Di Caprio saper volare tenere il fiato senza scoppiare dormire a occhi aperti e sognare con le ali restano un sacco di cose straordinarie da fare Mettersi il Rimmel senzaleggi »

Il chiocciare di chicchere mattutine l’inverno fuori la tenda della pioggia la schiena dritta dei piatti Riposano i cristalli dopo i brindisi delle notti nudi gli abeti di plastica nella luce che resta Gli abbracci sbeccati del quotidiano non sono meno preziosi di quelli delle feste Chissàper quale stradafecero ritornoileggi »

Auguri allora al bimbo che nasce senza sapere di essere dio a tutti i bimbi quindi all’amore da cui vengono e che è a loro dovuto Auguri alla rabbia di ogni Erode le cui le corone pesano e vacillano sotto la sabbia del tempo Auguri ai pastori che dormivano eppureleggi »

«Cristo santo, Dasher, stai attento! Ma non lo vedi che cazzo fai? Mi hai appena vomitato sui piedi!» Con un gesto schifato, Prancer allontanò da sé Dasher che, barcollando, fece qualche passo per poi crollare sulla panca, ubriaco fradicio. «Questa volta abbiamo esagerato – piagnucolò Rudy – non oso pensareleggi »