Sei una persona speciale di Sara Uslenghi

Quel punto di calvizie sulla testa mi ricorda che sei umana. Un piccolo, piccolissimo difetto mi ricorda che siamo della stessa specie. La prima volta che ti ho vista, mi sei venuta incontro con quel tuo passo da ballerina. Ho provato pena per me stesso. Ci siamo seduti in quel ristorante che avevo prenotato e ho sperato che avessi almeno una brutta voce, che parlassi con la bocca piena, che non sapessi usare le posate. Invece, tutto in te era perfetto. Ho iniziato a sudare, stavo male, sentivo salire il familiare e doloroso desiderio di averti e contemporaneamente, di essere te, anche solo per un minuto, per sapere cosa si prova. Poi hai chinato la testa e ho visto quel pezzetto di pelle bianca tra i tuoi capelli scuri. Non rovina la tua bellezza, mi ci sono aggrappato con tutta la mente. Ho deciso che quella porzione infinitesimale di cuoio capelluto mi avrebbe salvato, mi avrebbe portato più vicino a te: anche tu umana, anche tu un po’ triste ogni tanto, guardandoti allo specchio.

Ti ho invitata a salire a casa mia per un caffè, ma hai detto di no. Allora ho dovuto ucciderti, perché anche quel pezzo di pelle scoperta non sarebbe mai stato mio.

Lo capisci, vero?

©Sara Uslenghi, 2020
©Foto copertina Marco Brando

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