Le antipatiche [29] di Anna Martinenghi

©Raquel Sanchez, Toledo
© Raquel Sanchez, Toledo

LA CERIMONIA DEL TÈ

Quarant’anni li compi quando le tue amiche ti regalano un buono per l’estetista.
E tu dall’estetista non ci sei mai stata. Neanche per sbaglio.
Peli con la lametta. Cellulite amica. Le unghie me le mangio, grazie.
«È ora che pensi un po’ a te stessa» recitava il biglietto delle amiche carissime, che nel linguaggio delle amiche carissime significa solo: «Donna, stai invecchiando di merda!»
Ricevuto.
Se sono un cesso di quarant’anni per loro, figuriamoci per il resto del mondo.
Mi è toccata l’estetista.
Cioè, non ce l’ha fatta.
Però ci ho provato amiche care. Giuro che ci ho provato.
Il vostro generosissimo buono mi ha condotta in centro, in uno di quei negozi lucidi e scintillanti ricoperti da specchi, con l’aria gelatinosa, satura di profumi e balocchi.
La mia immagine di trasandata quarantenne riflessa all’infinito, stava smarrita in quel luccicore, senza lo straccio di un sottotitolo a sottolineare: “Questo esserino putrescente punta tutto sulla simpatia!”.
«No tesoro, qui non funziona così» sembrò dire lei al primo sguardo.
Ma non lo disse.
“Lei”, l’estetica estetista era una di quelle donne dall’età indefinita, con seni marmorei da diciottenne, pelle tesa sugli zigomi da scoiattolo, nasino sospettosamente scolpito al centro del viso. Le mani e il collo raccontavano una storia diversa però. Ma non eravamo lì per parlare di lei. Purtroppo.
«Hai delle amiche fa-vo-lo-se!» squittì dopo la mia imbarazzata presentazione.
«Siamo arrivate appena in tempo per fermare la rovinosa avanzata del tempo» disse pigiandomi gli indici sulle guance, sulla fronte e sul lato esterno degli occhi.
Dunque la mia faccia era franata senza nemmeno avvertire.
«Ti segno subito una serie di interventi indispensabili. Ogni primo martedì del mese passa il dottor Bentivoglio per le punturine. Credo servirà il botox per il tuo caso, siamo già molto avanti con i segni d’espressione… Per il corpo ci vorrà più tempo, ma iniziamo dal viso che è in pericolo»
Botox? Segni? Pericolo? Santa Nicole Kidman salvami tu!
«Nel frattempo con il contributo delle tue amiche ti suggerirei di acquistare lo starter kit di pulizia. Ne abbiamo uno me-ra-vi-glio-so di una ditta giapponese, ispirato alla cerimonia del tè»
La testa mi girava, inceppata intorno alla spaventosa scoperta del mio avanzato stato di decomposizione. L’estetica estetista però, come un implacabile torero, continuava ad affondare arpioni e banderillas nel mio ormai traballante amor proprio.
«Ecco i prodottini per il viso» disse l’estetica riempiendo il bancone di un esercito di flaconi e bottigliette.
«Il kit costerebbe più del buono delle tue amiche, ma per questa volta ti farò lo sconto compleanno. È semplice: dovrai solo seguire gli step raccomandati della cerimonia del tè. Te li segno non ti preoccupare. Step one: la deterscion che farai con l’oil-non-oil e mi raccomando, solo la sera anche con un lievissimo scrub. Step two: la loscion e l’emulscion che doneranno al tuo viso una radiosity mai vista. Step three: l’idratescion con la doppia crema viso giorno-notte. Tempo quindici giorni e le tue amiche non ti riconosceranno più. Tutto chiaro?»
Io ci ho provato amiche care. Giuro che ci ho provato.
Con la dignità del toro infilzato, ma non vinto, rialzai le corna: «Mi spiace, ma non sono tipo da cerimonie. Vede, il tè io me lo faccio sempre con le bustine. Ha mica quelle salviettine per struccarsi tanto comode e veloci?»
Avreste dovuto vedere amiche care: sul viso dell’estetica estetista si è formata una brutta ruga d’espressione. La prima dopo tanto tempo.

© Anna Martinenghi, 2016

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