Le antipatiche [31] di Anna Martinenghi

Miss American Pie

A TUTTI I COSTI

Era fatta.
Il sogno di una vita – l’incubo di molti anni – era lì.
L’aveva voluto così tanto.
A tutti i costi.
Li aveva pagati tutti. In anticipo. Contanti.
Era stata la migliore.
Aveva dovuto esserlo. Sempre.
Anche se in molti non avevano capito.
Elisabeth Steel non l’aveva capito. Le aveva dato della bastarda.
Sì, erano amiche, ma le regole sono regole. Anche quando hai dieci anni.
Era stata Elisabeth a passare il compito di matematica.
Era una cosa che non si poteva tacere.
Elisabeth non le aveva più rivolto la parola. Mai più.
Chissà che fine aveva fatto, dopo tanto tempo.
Ora, forse, andava dicendo a tutti che erano state in classe insieme. Vantandosene.
Di tutti quelli che non avevano capito, Elisabeth era l’unica con cui avrebbe voluto parlare. Di tutti gli altri non le importava. Avevano avuto ciò che era giusto.
In fondo non c’era proprio niente da spiegare.
Aveva sacrificato tutto per il suo obiettivo.
Era stata forte, paziente.
Aveva sorriso. A tutti i costi.
Anche davanti alla più grande umiliazione.
Era stata forte.
Aveva battuto il più pericoloso dei nemici.
Pericoloso per tutti, mica solo per lei.
Era arrivata in capo al mondo.
Era il capo del mondo.
Per prima cosa avrebbe fatto cambiare mobili, quadri e tappezzeria a quel maledetto studio.
Era una cosa che andava fatta. Subito.
Era una cosa che voleva fare da anni.
A tutti i costi.
Quello era il suo studio ora.
Di nessun altro.
Di nessun’altra.

© Anna Martinenghi, 2016

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