L’attesa di Ygor Varieschi

«Un altro drink?»
Quando il barista incrocia il mio sguardo, sembra pentirsi all’istante della domanda.
Io no. È una buona proposta, dopotutto. E poi non mi sono ancora rassegnato al fatto che lei potrebbe non venire. Forse un po’ sì, ma è trascorsa solo mezz’ora. So che lei può fare molto peggio.
«Sì, grazie. Whisky e cola, per favore.»
Ho smesso col mojito. Di punto in bianco mi è andato di traverso. Meglio tornare al buon vecchio whisky, fedele compagno di notti più solitarie di questa. Chiamalo Johnny o Jack, è sempre un amico che non ti lascia mai una sedia vuota accanto. Lei sì, invece. Lei che ha una passione per il vino. Se ne intende parecchio, o almeno così sembra quando parla di vitigni, terre e botti, e da come tiene il calice, alla base, in equilibrio sulla punta delle prime tre dita della mano.
Ci ho provato a fare come lei. A darmi un tono e crederci mentre lo faccio. Poi finisce che mi dimentico e bevo come un barbaro dalla coppa.
«È che siamo diversi» dico io.
Il barista mi guarda ancora con quell’aria stranita.
«Dicevo tra me. Sto aspettando una persona e… siamo diversi, io e lei. Cioè, questa persona.»
Lui, che ne avrà visti tanti di solitari in attesa al bar, accenna un sorriso compassionevole.
«È molto che aspetta.»
«Capita di peggio. Quando arriverà io sarò già sbronzo, e dovrò bere ancora perché lei non vuole che resti indietro.»
«Competitiva» fa lui.
«Altroché. Vuole sempre vincere. E così ogni tanto mi tocca perdere.»
«Vale sempre la pena di aspettare» fa lui mentre mi porta il drink. «Anche quando si scopre che non è così.»
Dentro il bicchiere pieno vedo solo scuro. E ghiaccio che si muove quando agito il bicchiere. Chi vuole vedere subito il futuro? Solo quelli che non sanno aspettare.
E poi, dove la trovo una che balla scalza sotto un temporale estivo, che canta Heroes come se avesse un muro che la separa da quello che non può avere. Dove la trovo una che non sbadiglia quando le parlo dei quanti, che non vuole favole ma una mano pronta da afferrare quando ha bisogno. E che sta ad ascoltarmi anche quando non ho niente da dire.
«Ha presente Walk the Line, il film su Johnny Cash? Alla fine del film lui guarda la donna che ha sposato, June Carter. L’avrà vista milioni di volte, ma quella volta la guarda con uno stupore negli occhi come se fosse la prima, e avesse scoperto solo allora che lei esisteva nella sua vita. Ecco» dico io «per questo vale la pena di aspettare.»

©Ygor Varieschi, 2019

Da pochi giorni è disponibile in versione cartacea il terzo volume di 2090, la trilogia di fantascienza di Ygor Varieschi pubblicata da Prospero Editore.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *