La posta del pancreas [4] di Viviana Gabrini

LA POSTA DEL PANCREAS: DILLO A VIV!
(Respinta75)

Cara Viv, la scorsa settimana sono uscita con un cinquantasettenne conosciuto via web. Un metro e novanta di maschio educato, simpatico e alla mano. Siamo usciti a cena e subito dopo, sulla strada del ritorno verso casa, non ha nascosto le sue intenzioni per un seguito piccante. Le premesse c’erano tutte, ma io non me la sentivo di accettare al primo incontro e così ci siamo limitati ad appartarci in una zona tranquilla per scambiarci qualche effusione. Bacio dopo bacio, era riuscito a strapparmi la promessa di rivederci il giorno seguente con proseguo di cena in motel quando, a sorpresa, ha sfoderato il suo ammennicolo copulatorio. Mentre lui cercava di spiegarmi che il suo grosso glande gli impedisce di usare il preservativo, io pensavo che non avevo mai visto nulla di così piccolo e insignificante addosso a un maschio, che non fosse il cervello di Salvini.
Nel massimo della sua potenza (si fa per dire), mi stava tutto quanto sul palmo della mano. Non ti nascondo che, appena arrivata a casa, sono corsa a misurarmi suddetto palmo: 9 centimetri scarsi. NO-VE centimetri in piena erezione, ti rendi conto? Tornando a quella sera, mentre con la punta di due dita cincischiavo con quella dannata inutility, mi chiedevo quale colossale balla avrei potuto inventarmi per non rivederlo il giorno dopo e tutti i giorni a seguire. Smorzati gli ardori senza aver combinato nulla né io né lui, me ne sono rientrata a casa con una piva lunga da qui a lì inventando mille fantasiose scuse per non rivederlo: ho appena capito di essere lesbica, ho visto la luce e prendo i voti, torno con il mio ex e ci faccio un figlio, ho fatto il test e sono positiva alla lebbra.
Ma il peggio, cara Viv, doveva ancora venire. Il mattino ricevo un messaggio da parte sua: dice di essere influenzato e di dover rinviare il nostro appuntamento. Indecisa se esultare per lo scampato pericolo o impivarmi vieppiù per il pacco, nel pomeriggio gli mando una e-mail per chiedergli come si sentisse. Silenzio assoluto. Dopo tre giorni, di nuovo un messaggio da parte mia a cui lui non risponderà mai. Puff, svanito, evaporato, addio. Non ti dico il crollo dell’autostima. Va bene essere rimbalzata da un uomo, ma da 9 centimetri di pisello non mi era mai capitato in vita mia. Le amiche sostengono che il minus habens deve aver letto sul mio volto la delusione, ma io sono sicura di aver dissimulato con cura e l’idea di essere stata scaricata dal fratello corto di Pipino il Breve mi fa sentire la creatura femminile meno desiderabile dell’universo. Attendo con ansia un tuo parere.

Respinta75


Mia cara amica, credo che dovresti cambiare il tuo pseudonimo in qualcosa di più realistico tipo MIRACOLATA o SCAMPATA AL PERICOLO. Ma tesoro caro, mi dici che cosa te ne saresti fatta di quel bastoncino Findus? Ma se proprio hai voglia di fare beneficenza, fai volontariato in una delle millemila associazioni che si occupano di foche orfane, di gazzelle con alopecia o di idraulici in via di estinzione.

Non sentirti avvilita: mi pare evidente che mister Bastoncino Findus ha capito perfettamente la delusione e ha evitato di essere scaricato di lì a breve. Per l’ennesima volta.

Perché, mia cara, anche se ti sei sforzata, non sei scoppiata a ridere o a piangere e non hai cercato un microscopio al volo, due cose non puoi dissimulare: uno starnuto e la delusione di una femmina ormonalmente attiva di fronte a un pisellino primavera.

E quindi tranquilla, non sei stata rimbalzata e nemmeno respinta, sei stata soltanto vittima dell’ennesimo maschio insipiente che tenta di rimorchiare femmine invece di darsi a qualcosa di più acconcio e consono alla sua condizione di “pasticceria mignonne”, tipo aiutare gli anziani ad attraversare la strada o raccogliere le foglie morte al parco.

Coraggio, cara, una rondine non fa primavera e un piccolo stuzzicadenti non deve ostacolare la tua lunga marcia verso la conquista della felicità. E dei centimetri. Buona caccia e ricordati: sotto i venti centimetri non è mai vero amore!

Tua Viv

©Viviana Gabrini, 2017

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