La posta del pancreas [25] di Viviana Gabrini

LA POSTA DEL PANCREAS: DILLO A VIV!
(Morosa82)

Cara Viv,
ti scrivo perché mi trovo in una situazione critica. Vivo con mio marito in un condominio di circa venti famiglie. Ci sono i soliti problemi, quello che fuma per le scale, quell’altro che passeggia con gli zoccoli olandesi alle tre di notte, quell’altro ancora che parcheggia l’autocisterna nei posti auto comuni, quello che rutta dal balcone. Cose così, ecco, che credo più o meno comuni in ogni condominio che si rispetti. Per questo serve un amministratore condominiale, no? Per sciogliere questi piccoli nodi legati dalle incomprensioni o, più semplicemente, da chi testa di cazzo si sveglia ogni giorno della settimana. Ma non lamentiamoci, per carità. Perché vedi, se la base comune con altre realtà è questa popolazione varia, ognuno con i propri problemi, c’è da dire che tuttavia si pagano le spese condominiali con una precisione ineccepibile. Da quando c’è il nuovo amministratore, poi, non si sgarra più nemmeno di un giorno. Non perché sia inflessibile o impietoso, ma perché è l’incarnazione della perfezione, della gentilezza, ed è pure un tocco di cristiano niente male.
All’assemblea di insediamento è stato carino con tutti, anche con quelli più scorbutici. E le mogli e le fidanzate, tutte in brodo di giuggiole. “Lei è la moglie del signor Vitelloni? Piacere di conoscerla!”, “Lei è la morosa di Giulio Ginepraio? Piacere di conoscerla!”, “La trovo benissimo, signora Saltinbachi!”. E nessuna che apre bocca, tutte incantate.
Così è successo che un giorno in cui mio marito era fuori per lavoro ho dovuto chiamarlo per fargli vedere una strana macchia sulla parete. Tra una congettura sulla condensa e un’altra su un’infiltrazione, con quel suo sorriso da star del cinema, siamo finiti a letto. Successivamente sono dovuta passare dalla signora di sotto per scusarmi della tv alta. Le ho detto che si era rotto il tasto del volume. Ghignando mi ha detto che il volume le aveva fatto vibrare il lampadario. Vabbé, chissenefrega. Prima di uscire, dandomi sempre del Lei, l’amministratore mi ha salutato con queste parole: “Signora, sono sempre a disposizione dei condomini, mi chiami ogni volta che vuole.”
Così da allora l’ho chiamato circa una volta alla settimana per un anno di gestione intero. Lui di una professionalità disarmante. Impeccabile. Incontestabile. A rischio innamoramento. Tanto che qualche tempo fa mi sono lasciata andare a qualche smanceria di troppo, confidandogli quanto mi sarebbe piaciuto essere la sua morosa.
In effetti il problema è tutto qui. Nel consuntivo di fine anno delle spese condominiali mi sono trovata proprio morosa: un debito messo su tabella di settemilaecinquecento euro per vacazione dell’amministratore. Centocinquanta euro a botta. Con debiti simili, la signora del secondo piano, la moglie del dottore e la vecchina dell’ultimo, ottantuno anni, che ha sbancato: dodicimila euro. Quindi, in realtà, ti scrivo un po’ a nome di tutte. Ovviamente i nostri mariti e morosi vogliono cambiarlo con un altro amministratore che non imponga centocinquanta euro per ogni sopralluogo allo stabile. Ma credimi, tutto si può dire tranne che il condominio rimanga stabile ogni volta che viene. A noi questa gestione piace proprio. Certo, a saperlo prima evitavo di comprare quella borsa il mese scorso, ma l’amministratore ha promesso di dilazionare la spesa in comode rate. Solo, che fare per mantenerlo in carica?
Grazie, Viv. Un abbraccio.

Morosa82


Tesoro caro,
anzitutto lascia che ti esprima tutta la mia invidia per aver trovato un professionista che davvero vale 150 euro  a botta. Volevo dire: a prestazione.
Ma tienitelo stretto, questo essere prezioso! Hai idea di quanti cialtroni trovi a piede libero? Amministratori condominiali che dopo una prestazione meriterebbero di essere citati per danni morali e materiali. Amministratori condominiali che vantano titoli accademici lunghi da qui a lì e che poi si rivelano poco meno che lillipuziani, amministratori condominiali che millantano competenze altissime e poi non sanno tenerselo in mano. Il verbale di assemblea.
Ora tu però mi dici che il problema è convincere i vostri uomini di quanto sia indispensabile questa mirabile figura professionale.
Coalizzatevi fra voi femmine, cara, e mostrate ai vostri scettici compagni di vita come le cose in condominio andrebbero a carte 48 senza l’impegno, la professionalità e la straordinaria energia del vostro beniamino.
Boicottate con impegno chiunque venga a sostituirlo.
Svitate lampadine, spaccate serrature e infissi delle parti comuni, bloccate l’ascensore, fate saltare l’impianto elettrico.
Sì, lo so, l’idea è un pochetto dispendiosa, ma voi dovete dimostrare ai vostri consorti che le cifre spese per un amministratore con una grossa professionalità sono un’inezia di fronte ai danni che amministratori sconsiderati possono compiere.
Mi sono spiegata?
Fammi sapere come andranno le cose, cara Morosa82. E soprattutto fammi sapere da quale parte d’Italia scrivi.
Perché ora che ci penso anche qui da me, in condominio, ci sarebbe bisogno di una figura altamente qualificata. Su sei appartamenti, tre sono occupati da donne sole come me. Ingaggiare un amministratore con certe qualifiche sarebbe solo un’enorme botta di fortuna.

Baci

Viv

© Viviana Gabrini, 2018

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