La forma della stanza [9] di Stefania Morgante

© Mistica del giallo, di Stefania Morgante
© Mistica del giallo, di Stefania Morgante

LA MISTICA DEL GIALLO

Abbaglio d’ambra
respinto
ti allarghi verso l’esterno
come in un campo di mais
ad occhi chiusi
il movimento eccentrico di miele
mi scava nel cuore
e tramuta i pensieri in sabbia
mi fa scrivere il vuoto in pastello
è un segnale di tregua del pensiero
eppure mi allappa la lingua
come se mordessi il limone
mi aggredisce il respiro
che è crema e lime.
E’ radiante questo meditare
mi riempio di oro
vecchio
sono nuova ma antica
guarita e soda come pesca
curata dal solidago
e nutrita dal regale zafferano.
Ad occhi chiusi e rivolti in alto
quel cromo mi bagna le palpebre
selettivo sui miei pensieri
con suono metallico
taglia sfronda incendia butta evapora
la mia consistenza terrena.
Mi fai divenire camoscio
mi rendi liquido Chartreuse
decaduto barocco di Napoli
seme di senape e poi mostarda
natura succosa e pastosa
pera o banana avvolta di flax
mescolata di cadmio chiaro e poi scuro
e di gommagutta.
Non è preghiera
forse  è svuotare
l’ombra scura del rosso e del blu
in una saggezza leggera
dinamica e calda
una nuova germinazione
di zolfo
e di pensieri sulfurei
di rinuncia
di umiltà
di assenza di desideri.

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