Easter Parade
di Richard Yeats
Ed. MINIMUM FAX
Se qualcuno considera Easter Parade un’opera minore rispetto a Revolutionary Road, si sbaglia. In questo tristissimo romanzo Yates si conferma il grandissimo scrittore che è stato.
Una storia piena di amarezza, una piccola saga familiare fatta di vite incompiute o vissute male, dove ogni scelta si dimostra comunque sbagliata, qualunque aspirazione muore sul nascere, perfino i sentimenti rimangono prigionieri del silenzio e della solitudine. Leggerla non è solo come ricevere un pugno sui denti. È piuttosto come una coltellata al petto, e a ogni paragrafo ti sembra di essere arrivata in fondo al dolore, ma non è così. L’autore continua e continua e continua a farti vedere, con spietata lucidità l’enorme meschinità dell’animo umano, la grande bugia dei legami familiari che invece di essere il centro degli affetti si trasformano nella peggiore delle solitudini. È una storia di occasioni perdute, di velleità, di delusioni, di amarezza e sconfitta. Un romanzo sull’errore e l’orrore quotidiano, leggerlo è stato come fare un viaggio in un mondo disabitato, privo di vita.
Yates non ci risparmia nulla, e ci racconta superbamente una storia senza speranza. Inutile dirvi che mi ha profondamente turbato, che mi ha lasciato un inesprimibile retrogusto amaro. E la voglia di leggere ancora questo autore che, ripeto, è veramente un grande grande scrittore.
© Eva Fullin, 2021
