DoctorWriter [47] di MariaGiovanna Luini

foto da web

PER FARMI NOTARE

Dicono che per esistere devi farti notare. Non che ci creda, ma capita che mi fermi a pensare. Farmi notare come? Cosa ha più di me, o meno di me, chi sa farsi notare? La finestra aperta su un cielo in quasi crepuscolo, rosso e oro screziato di freddo con la serenità gelida tipica di Milano, suggerisce risposte e sogghigna per la mia incertezza: ti si nota se sei più bella, più intelligente, più spiritosa, più buona ma anche più furba e un po’ cattiva, più geniale degli altri. Ti si nota se hai talento e l’idea giusta, e non importa se sia campata in aria e strappi le regole e i diritti altrui: meno è conformista, più riesce a metterti in mostra. Per farti notare devi essere contro, ma non del tutto: bada, sii anche abbastanza pro per non inimicarti chi conta e non dovrà cogliere la tua nota contro. Un po’ buona, un po’ cattiva, un po’ pro, un po’ contro. Sembra tutto chiaro.
Sollevo il cellulare e controllo il display, ma è inutile: lo tengo spento. Non posso riflettere su argomenti pesanti e lasciare che i suoni aguzzi dei messaggi mi distraggano. Perché, ecco, per farmi notare devo essere solitaria e molto socievole: una che si vede ma non esagera, che alle feste ha addosso un indumento vivace e un rossetto brillante ma non è stridula nel tono della voce. Una che appena ti giri per presentarla all’ennesimo amico puf, non c’è più. E non posso dimenticare che per essere notata devo mangiare strano e avere una filosofia che nessuno ha capito bene, essere sposata ma libera, amare gli animali e berne il sangue nelle notti di luna piena. Devo avere un problema fisico e mostrarmi pallidissima in splendida forma, essere stata traumatizzata da piccola e sputare sui depressi. Devo sapere sempre cosa sia meglio per chi annaspa davanti a me.
Per farmi notare devo parlare sopra, camminare sotto, fare l’amore senza sudare.
Perché tu mi veda devo occupare uno spazio, ma lasciarlo libero presto perché l’aria non puzzi di noi.
Per farmi notare devo tacere.
Devo ricordare che niente, niente.
Dura più a lungo.
Di qui.

© MariaGiovanna Luini, 2017

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