Comico Erotico Stomp [12] di Viviana Gabrini

© disegno di Laura Zulian
© disegno di Laura Zulian

PISELLINI PRIMAVERA

“Ma poi cresce?”
Caro diario, mi rendo conto che di tutte le domande possibili e immaginabili, questa non sia di certo la più azzeccata per dare il via a una sessione di letto da guinness dei primati, ma ti posso garantire che in vita mia non avevo mai visto niente di più piccolo e deludente.
La mia domanda (a mio avviso legittima) ha scatenato una vivace discussione fra me e il portatore di inoffensivo ammennicolo ovvero il biellese ovvero “ ammazza che sòla, a saperlo prima nemmeno il tempo di un caffè ci spendevo”. Dapprima il tizio ha cercato di convincermi che quelli erano 17 centimetri sani sani (ma nemmeno tirandolo in punta e confidando in un alto tasso di umidità dell’ aria), quindi ha tenuto un sermone sul tema “le dimensioni non sono importanti, è importante come lo usi”.
E sì, ciao, buonanotte.
Per confutare la sua tesi, vecchio cavallo di battaglio di stuoli di ometti ipodotati, gli ho fatto un esempio facile facile.
“Prendi una supposta” gli ho detto. “Ora infilala tu sai dove. Fatto? Perfetto. Ora prendi un estintore e fai la medesima cosa. Lo vedi che le dimensioni contano?”.
A dirla tutta, il biellese non ha apprezzato la metafora, ma siamo pari: io non ho apprezzato il suo pisellino primavera. Ci siamo quindi salutati freddamente e io ho accennato con fare distratto di volermi al più presto trasferire in un altro continente.
A sera, impivata come non mai, raduno di pollame nel salotto della Tatty. Stormo al gran completo con la Ciccy, la Patty, la Titty, la Niny, la Pinty e la St. Mary.
Ora, diario caro, ci sapresti spiegare da che cosa nasce questo vincolo sacrale e financo quasi mistico che unisce il maschio alla sua buffa e scomoda appendice?
L’uomo e il suo pisello: due vite, un solo destino. Due teste e un solo, unico, mezzo pensiero.
All’incirca.
Com’e’ che per ogni maschietto non esiste nulla di più prezioso del proprio ammennicolo copulatorio?
Puoi toccargli la squadra del cuore, il partito del cuore, anche la moglie, ma davanti alla propria torre (o stuzzicadenti) eburnea (a volte gelatinosa), il Vero Uomo innalza lo stendardo dell’Orgoglio Virile, schiera le truppe a difesa della sacra fallocrazia, sobbalza come un canguro se anche solo fingi di volergli rifilare uno strizzone poco amichevole.
Suscettibili fino alla morte, gli uomini non accettano apprezzamenti su dimensioni e consistenza che non siano “oh” di meraviglia, gaudio, tripudio e visibilio. Anche falsi, purché rincuorino il loro amor proprio.
Nemmeno a dirlo, a fine serata avevamo stilato l’elenco dei perniciosi ovvero “I perdibili”:

IL BLACK&DECKER. Ha la grazia di Godzilla e le buone maniere dell’ incredibile Hulk durante una lavanda gastrica. La sua missione è trapanare e perforare qualsiasi pertugio gli capiti a tiro, dal pudico fiore di virginal pulzella alla fossa biologica. Unz unz unz è il suo urlo di guerra.
Raccomandazioni utili: per farlo desistere e smettere ci sono solo due strade ovvero fingere un orgasmo o fingersi morte.
IL PIC-INDOLOR detto anche “già fatto?”. E’ lo speedy gonzales della copula, lo sparalesto delle lenzuola, il Bolt dell’accoppiamento.
Tu non hai ancora toccato letto che lui già si sta accendendo una sigaretta con aria beata e sguardo vacuo.
E’ il campione olimpionico della toccata e fuga e ogni volta ha il coraggio di chiedere alla sventurata di turno se le è piaciuto.
Raccomandazioni utili: lanciarlo immediatamente e depennarlo dalla propria esistenza senza possibilità di appello.
L’ANSIOSO. Per lui la trombata è una gara, un impegno, una competizione, un assillo. Il suo tormentone è: ma sei venuta? ma non vieni? ma ci metti ancora molto?
E’ peggio di una crisi di panico, è una rottura di ovaie formato maschio, candidato ideale allo sfanculamento veloce.
Raccomandazioni utili: o lo imbottisci di lexotan prima di ogni sessione scopereccia oppure lo interrompi a metà trombata ringhiando furiosamente e urlandogli nelle orecchie che “no non sono ancora venuta ma sono sul punto di mandartici!”

Nemmeno a dirlo, diario caro, a ognuna di noi, nella vita, è toccata una imbarazzante sovrabbondanza di ogni elemento in questione. Ma non lo chiamano il sesso forte?

© Viviana Gabrini, 2015

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2 commenti

  1. ahahah bellissima, ma hai dimenticato l’acrobata: quello con il kamasutra tascabile che se non lo fa nelle posizioni più assurde o lanciandosi dal lampadario non è contento

  2. ad averne, di acrobati. sigh…

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