Che te lo dico a fare di Ygor Varieschi

«Raccontami una storia. Stasera ne ho bisogno.»
«Si ha sempre bisogno di una storia. O almeno dell’inizio.»
«A quelli che hanno fantasia basta l’inizio. Io non sono brava a creare. Lo sai. Comincio tante cose che poi lascio in sospeso, ma le storie… quelle le ascolto. Sono brava ad ascoltare. Sai anche questo.»
«Va bene. Fammi pensare. Ci sarebbe…»
«Una giornata d’estate. Sono stanca delle nuvole. E un posto vicino al mare. Una…»
«Hai qualche altro suggerimento?»
«Io ti do gli ingredienti e per una volta pensi tu a cucinare. Dicevo: una storia d’amore. Di quelle che finiscono bene proprio perché non finiscono. Potrei volere altro?»
«Altro che non hai già?»
«Qualcosa di diverso. Vedi, ogni tanto ci vuole una piccola fuga. Anche senza abbandonare il divano.»
«Giusto. Fa troppo freddo per uscire. Meglio usare la fantasia.»
«Appunto. Io sto aspettando.»
«Non è così facile. Cioè, a comando intendo. Io stavo…»
«Niente scuse. Quello con l’inventiva sei tu. Io sono quella con il coraggio. Su, dài: i sogni non vivono a lungo. Le notti finiscono sempre troppo presto.»
«Dunque, vediamo. Estate, mare, una storia d’amore. Non è vero che non hai fantasia.»
«Ci mettiamo anche lui che viene annegato da lei? Se ci fosse un mare qui vicino, rischieresti. E tanto.»
«So anche questo. Però non me ne vado da te. Sto qui vicino alla riva. Del divano.»
«Perché ti fidi. O perché sai che non lo farei mai.»
«Mai?»
«Forse. Dipende dalla storia che mi racconterai, Sherazade con i baffi. E non ridere. Racconta.»
«Non hai altro che vorresti nella storia? Un ultimo ingrediente. Poi mi metto ai fornelli.»
«Mettici un gatto. In qualche modo.»
«Un gatto vicino al mare? Non gli vuoi molto bene.»
«Io amo i gatti. E le storie d’amore. E il mare. E stasera voglio tutto quello che amo in una storia. Ne ho bisogno. Che te lo dico a fare.»
«Lo so già.»
«Appunto. Pensi di sapere tutto di me, ma potresti essere sorpreso.»
«No, non hai capito. So già cosa farà il gatto.»
«Il gatto? E cosa farà?»
«Comincia tutto da lui. Sono i gatti che muovono i fili del mondo.»
«Solo quando non ci sono le donne. Ma ora comincia. Sono curiosa.»
«C’è un gatto grigio, dal muso nero, che fissa una finestra aperta mentre la luce del giorno si allunga sul letto dove dorme una ragazza. Lei apre gli occhi e li richiude subito. Il gatto si volta a guardarla. In quel momento, nella stanza o nel sogno della ragazza, squilla un telefono e…»

©Ygor Varieschi, 2019
©Foto di copertina Ygor Varieschi

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