Ogni cosa è poeta (Page 2)

“SERVONO I VUOTI AFFINCHÉ I PIENI ESISTANO” Il bicchiere vuoto, la scatola vuota, un corpo che pare aver perso ogni singolo anno vissuto…spesso capita di sentirsi spazio che non contiene nulla, piazza deserta in attesa di un passo, che uno solo basterebbe al riempimento intero. Viviamo il vuoto con l’affannoleggi »

Contami nel resto che il giorno ti lascia in tasca. Dimmi se basto a mantenerti i sogni, questa notte almeno. La mano s’infila nella tasca pensando di cascare nella quiete di una solitudine, che ogni tanto appartarsi dal mondo non fa male. Invece le dita s’imbattono negli spiccioli, piccole moneteleggi »

VITA DA QUADERNO “Rifiuto questa vita da quaderno, non voglio che le righe degli altri suddividano la mia pagina. Da oggi mi dichiaro foglio bianco da disegno.” Sfoglio il quaderno, con le dita percorro quelle righe che m’impediscono di toccare liberamente la superficie della pagina. Sono barriere che non s’alzanoleggi »

“Ad ogni tua parola segue la macchia del pentimento. Poi abbandoni la scena e fai del silenzio uno straccio a ripulire l’aria.” È un’invenzione furba, lo straccio che ripulisce, cancella, azzera macchie, tracce, impronte e ogni possibile versamento di vita. Lui assorbe gli errori, strofina via le mancanze, tira aleggi »

QUARANTENA Confinata in una foglia, osservo il mondo. La mia quarantena odora di te, che mandi respiri al vento. Certe volte mi prende la nostalgia di una forma definita, dai bordi ben disegnati, una forma che riconosco mia con certezza, mia senza equivoco, nata e cresciuta con me. Una formaleggi »

VUOTI PERSONALI Lascio che la borsa cada e si rovesci a terra, poi me ne vado senza più tracolla. Oggi, qualcuno raccoglierà i miei vuoti personali. La borsa di noi donne contiene oggetti parlanti, un rossetto che nomina baci mancati, un portamonete che grida i centesimi smarriti, foglietti che ripetonoleggi »

QUANDO IL CELLULARE TACE… Il cellulare è il nostro oggetto da compagnia, addomesticato per ubbidire ai comandi delle mani, delle voci, dei silenzi. Al contempo, è il nostro oggetto da tirannia, capace di renderci sudditi supplichevoli. Ti prego squilla, vibra, illuminati, fai che lui, lei e l’altro pensino a me.leggi »

(QUANDO LA POESIA NASCE DA UNA SIGARETTA) Oggi voglio fare a meno, ridurre, accontentarmi di una misura piccola. Oggi mi limiterò ad accendere sigarette senza fumarle. Partecipo all’inizio ma mi astengo dalla fine. Lascerò che si consumino senza il mio intervento. Voglio fare a meno, tirarmi via, rinunciare. Tanto leleggi »