Fradici d’azzurro restare
come in una canzone di Paolo Conte
“Che sei stata scritta per me
Per la mia sensibilità, per le mie scarpe lucidate
Per il mio tempo, per il mio gusto
Per tutta la mia stanchezza e la mia mia guittezza”
zitti e colmi d’incanto
non perdersi
“per niente al mondo
lo spettacolo d’arte
varia di uno innamorato di te”
e che importa se l’azzurro si fa grigio
“in un’immobile campagna con la pioggia che ci bagna
con quella faccia un po’ così”
che tanto lo sappiamo
“che certe parole sembrano pianto,
sono salate, sanno di mare
chissà se tra noi si trattava d’amore”
secondo me sì perché
“farà piacere un bel mazzo di rose
e anche il rumore che fa il cellophan”
e alla fine
“vieni via con me”
©Anna Martinenghi