racconto

In questi giorni ho le lacrime in tasca, come diceva mia madre. Sono diventato uno di quei vecchietti catarrosi che sovrappongono accessi di tosse e naso che cola, mimetizzando le lacrime nel raffreddore. Mi vengono gli occhi umidi per niente: la scena di un vecchio film, una frase colta perleggi »

Sono una matrona ciociara e nella biologia del mio corpo non esiste la possibilità di un punto-vita, esso non è proprio contemplato nel disegno di Dio, non può crescere sul terreno argilloso del miocorpo: se provassi a costruirlo, semplicemente franerebbe sulle mie cosce indolenti.Per definizione, come le nonne, io soleggi »

Niente, nessuno ha saputo darmi qualche indicazione. Ma dov’è che devi andare? Diciamo che. Vorrei raggiungere l’infinito. Beh, è un po’ vaga come destinazione. E tu credi che non lo sappia. Con Cantor hai parlato? Perché, tu credi che. Non c’è nessuno che conosca l’infinito meglio di lui. Non loleggi »

Ho incontrato Dio sul treno delle 7,10. Una trentina d’anni fa i nostri rapporti erano stati ben più stretti.Anche se io allora ero poco più che un ragazzo. Dio era rimasto immediatamente conquistato da me. “Tu– mi diceva – non sei solo più in gamba di me, ma anche piùleggi »

Lo sapevo che non dovevo bere. Quando bevo perdo la lucidità, mi scappano parole – e gesti – di cui poi mi pento. Ma è stato lui, Renzo, che mi ha tirato la volata. Era già al terzo o quarto Spritz (me l’ha detto lui), prima delle due birre bevuteleggi »

Scusi, avete “La vita pratica: distruzioni per l’uso”? È rimasta l’ultima copia. La prendo. Ma non vuole dare un’occhiata prima di acquistarlo? No, no, lo compro in ogni caso. Ah, quindi sa già di cosa parla? In un certo senso. Capisco. Di cosa parla? È la storia di uno cheleggi »

Foto di eko pramono da Pixabay

Quando mamma ha chiuso la porta mi sembrava proprio buio buio, dovevo stare ferma per non sbattere contro le cose e non rompere niente e farmi male. Poi, piano piano gli occhi si abituano e incomincio a vederci almeno un po’. La striscia di luce che passa da sotto laleggi »

Luisa, te lo ripeto: il tuo numero va subito dopo quello di Dumbo. Oh, Gesù. Non puoi chiedermi di andare in pista dopo l’attrazione principale del nostro circo. Manolo, ti prego, ripensaci. Lo so, non voglio mettere in discussione le tue decisioni, però.Io pensavo di farti un piacere, Luisa. Maleggi »

Era diventata una stradina piena di curve che si inerpicava in mezzo a una boscaglia sempre più fitta, formata da smilzi alberi dalle chiome rosse e arancioni, spazzate da quelle incredibili folate divento invernale e perfettamente visibili nonostante i vapori di nebbia che si stavano addensando intorno alla vettura. C’eraleggi »

A quanto pare, lei non s’è accorto di nulla. Le dico di no, non vorrei insistere, ma. Solo dopo la sepoltura, dice? Solo dopo. A tumulazione avvenuta. E i funerali? Niente. E le lacrime? Il dolore di chi è restato? Niente. Come se dormisse? Come se dormissi. Forse ha sognatoleggi »