articolo

18.42 Madame Morgana entrò nella cabina armadio del suo attico alle 14.47 di sabato 21 novembre e ne fuoriuscì alle 16.53. Perfetta. Aveva indugiato a lungo davanti alla sua collezione di parrucche, indecisa fra il caschetto blu di Prussia e una cascata botticelliana di riccioli color miele.  Optò per unleggi »

IL TOPO, L’AMORE, IL MISTERO E LA MALA SORTE Maria Domenés y Sanchez, così mi chiamo io. Sulla mia targhetta di riconoscimento però c’è scritto solo Maria Domenés e sotto Brasile, che è il posto da cui vengo. Sono qui da mesi che non ho contato se non per illeggi »

ALLA MIA AMICA DELIA CAJELLI Alcuni incontri determinano ricordi forti, emozioni intense, odori e sapori e sorrisi e lacrime. Ho scritto di Delia cambiando il suo nome almeno cinque o sei volte nei vari blog qua e là, l’ho infilata nel romanzo “Il male dentro” e l’ho chiamata Giovanna, l’holeggi »

Felici come una Pasqua La dichiarazione di guerra mi venne consegnata per sms un sabato santo, intorno alle 18. Stavo preparando i cappelletti, il suo piatto preferito. A mia sorella avevo dato il compito di fare il brodo con il cappone, la lingua, lo spicchio di petto. Io mi sareileggi »

IL REDENTORE Caro Diario, la prossima volta che accetterò un appuntamento al buio, ti prego, gambizzami, legami, anestetizzami, insomma fai qualsiasi cosa che mi impedisca di replicare una serata come quella appena conclusa. Le frasi “non ho foto recenti”, “non sono bravo a usare lo scanner”, “la mia digitale èleggi »

Il corpo allo specchio Si guardò allo specchio, Kristen. I capelli biondi le scendevano lungo i fianchi. I seni appuntiti erano piccoli nei su una pelle slavata. Kristen non sapeva nulla. Immaginava il futuro di donna libera. La madre la portava ogni giovedì al mercato. Tra le bancarelle tutti laleggi »

21 grammi sulla pelle [1] di Viola E. Miller Lo spettacolo terminò. Il Barone come suo solito si diresse verso i camerini dietro al palco. Si rimise il cappello e bussò alla porta della prima ballerina. «Mi sto cambiando.» «Sono io…» Lei riconobbe la voce, l’avrebbe riconosciuta tra mille. «Puoi entrare» Aprì.leggi »