abiterò me stessa

  ANNI DI SNODO I mondiali del 1998 mi rimarranno scolpiti in mente. Ci ripenso adesso, sudata e stanca, mentre in TV scorrono le immagini di una partita dell’Italia. In realtà non la seguo, se non con mezzo sguardo di tanto in tanto. Davanti ho il notebook, e accanto il libroleggi »

DUE PASSI INDIETRO A volte non è facile avere le idee  così chiare da lasciarsi dietro i ricordi che si insinuano nella mente come tarli molesti e inopportuni. Complice, magari, una canzone che va in sottofondo col suo ritmo monotono, accompagnando i pensieri di un pomeriggio come tanti. I pensierileggi »

LA STRADA PER CASA Nel lungo viaggio verso casa incontriamo persone diverse: rapporti umani che possono farsi intensi o rimanere in superficie, a galleggiare come chiazze d’olio. Oppure possiamo sbagliare completamente le nostre  coordinate, sottovalutare presenze significative e dare importanza a fuochi fatui. Se non sappiamo bene come stare inleggi »

UNA CASA IN PERIFERIA È solo una notte di aprile, fresca e ventosa. La luna fa i dispetti, non si lascia più ritrarre e io non posso sporgermi da uno dei balconi che circondano la casa rischiando di spiaccicarmi sulle rampe di accesso ai box auto. L’avrei fatto, l’avrei seguitaleggi »

SKYLINE Guardo lo skyline sullo schermo del cellulare. Bianco e nero, edifici altissimi riflessi su una distesa d’acqua che pare inchiostro. Fino a ieri lo sfondo si intravedeva appena dietro il fitto scambio di messaggi che tale non era, in verità, ma una gragnuola di proiettili verbali a senso unicoleggi »

L’INCIPIT Abitare se stessi… Roba da chiodi. Mi coabito da cinque decenni più un bel tot, e l’altra inquilina: la mia parte odiosa, quella che lancia strali e sparge yogurt sulla gente come fosse manna. Ho sempre saccheggiato volentieri, nelle frasi e nelle espressioni emerse,  quelli che sono stati ileggi »