La forma della stanza [14] di Stefania Morgante

© Schizzo, di Stefania Morgante

Schizzo

 
Ecco che arriva
come uno starnuto
quel piccolo tratto di penna
che non è neppure uno schizzo
ma un pensiero che sguscia
come un guizzo.
Esplode all’improvviso
o almeno tale appare, tanto è preciso.
Invece sale dopo ore
o giorni o mesi
finché non lo trattieni
ed esce dagli argini
sporcando il foglio di immagini.
Con la matita, la penna ed il pennello
anche se lo guardi e non è ancora “quello”.
La forma è confusa
i segni sono alla rinfusa
quasi un promemoria
stordita traiettoria
tutta da modificare:
è una forma?
un elenco di istruzioni?
Quante soluzioni
da vagliare tutte le informazioni.
Un incastro complesso
da riorganizzare con successo.
Eccoti soggetto
lo so, non sei perfetto
ti guardo di fianco
di lato di sopra da sotto
poi ti scarto, non fai un buon effetto.
Straccio rischizzo
riprovo con rinnovato guizzo
non è un vezzo.
Un segno perfetto da ammirare
può non dirmi nulla e azzerare
quell’idea dell’inizio
che può essere perduta
o mutata, scartata, non mi è piaciuta.
E’ un problema?
è una soluzione?
Nulla di tutto questo
è un bisogno
trascinato da un sogno
far nascere un nuovo mondo
che sia diverso, insospettabile, fecondo.
Una buona idea
nasce da uno starnuto
da un tratto di penna e un contenuto
forse uno schizzo, forse un abbozzo
tanti aghi verso una calamita
che è l’idea, a lungo custodita.
Schizzi veloce
su un foglio di carta
un mondo che bussa
su una mano che scarta
segno dopo segno
cancelli, rinforzi, sottolinei
provi, riprovi, butti, salvi,
aggiungi, sottolinei, evolvi
una lotta silenziosa
che alla fine ti trova vittoriosa
o chissà
solo nuovamente bisognosa
di strappare tutto
e cedere ad un nuovo conflitto
con la penna ed il foglio
rapita da un nuovo abbaglio.
© Stefania Morgante

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